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giovedì 3 gennaio 2008

A PROPOSITO DE....'IL SILENZIO DELL'ALLODOLA'


film di David Ballerini (2005)


La mia non vuole essere di certo una recensione, non mi ritengo affatto competente in campo cinematografico, ma voglio riportare alcune considerazioni che ho fatto a distanza di un giorno dalla visione.
Soddisfatta...insoddisfatta? Che dire....il film in sè è molto ben girato, attori molto bravi, complimenti alla fotografia...qualche perplessità in merito a come è stato sviluppato l'argomento. Il regista ha voluto chiarire già dall'inizio che la storia è liberamente ispirata alla vita di Bobby Sands e leggendo altre recensioni e articoli mi è parso di capire che il significato del film volesse spingersi oltre la mera biografia. A questo punto però, vorrei porre una domanda a David Ballerini: perchè basare circa la metà del film sulla descrizione a tratti minuziosa di fatti della vita di Bobby Sands per poi divagare nella seconda parte? Io l'ho vissuta come una sorta di contraddizione. Per rendere l'idea di quanto accaduto in quegli anni e dimostrare fin a dove può arrivare la volontà di un uomo dinnanzi a soprusi ideologici e fisici a mio parere sarebbe stato preferibile narrare la vicenda di un prigioniero 'anonimo' come di anonimi ce ne sono stati tanti altri in quegli anni, a soffrire le stesse pene di Sands ed a lottare per i medesimi ideali.

Bobby Sands è un’icona di quell’epoca ed anche ai gg nostri, arduo e forse fuori luogo volersi accostare al suo personaggio senza poi esserne fedele nella trattatazione.