"I want to show what it was like to see, hear, smell and touch in the H-block in 1981. What I want to convey is something you cannot find in books or archives: the ordinary and extraordinary, of life in this prison.
Voglio dimostrare cosa significasse vedere, sentire, annusare e toccare negli H-Blocks nel 1981. Quello che voglio comunicare è qualcosa che non si trova nei libri o negli archivi: l'ordinario e lo straordinario della vita in prigione. Hunger per me ha una risonanza contemporanea. Il corpo come come strumento di battaglia politica sta diventando un fenomeno familiare. E' l'atto finale della disperazione: il proprio corpo è l'ultima risorsa di protesta. Ognuno usa quello che ha, giusto o sbagliato... In Hunger non c'è un semplicistica nozione di 'eroe' o 'martire' o 'vittima'. La mia intenzione è di provocare un dibattito tra il pubblico per cambiare la propria moralità attraverso il film'.